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Canto dei deportati

 

Questo canto nacque nel 1933, in lingua tedesca, nel Lager di Papenburg, ove vennero confinate le prime vittime del regime nazista, quali democratici, comunisti, omosessuali, soldati insubordinati e renitenti. Titolo originale era “Moorsoldaten (I soldati delle paludi)” perchè i prigionieri erano occupati a bonificare e prosciugare paludi. Un internato poi fuggito all’estero ne pubblicò la prima versione già nel 1935. In breve si diffuse in tutti i campi di concentramento, nei quali fu cantata in varie lingue e versioni (Tedesca, italiana, francese, cecoslovacca, ecc.)

 

Fosco è il cielo sul lividore di paludi senza fin

tutto intorno è già morto o muore per dar vita agli aguzzin

sul suolo desolato con ritmo disperato,  zappiam!

 

Una rete spinosa serra il deserto in cui moriam

non un fiore su questa terra, non un trillo in ciel udiam,

sul suolo desolato con ritmo disperato,  zappiam!

 

Hier in dieser öder Heide ist das Lager aufgebaut,

wo wir fern von jeder Freude hinter Stacheldraht verstaut.

Wir sind die Moorsoldaten und ziehen mit dem Spaten  ins Moor!

 

Suon di passi, di spari e schianti, sentinelle notte e dì;

colpi, grida, lamenti e pianti e la forca a chi fuggì.

Sul suolo desolato con ritmo disperato,  zappiam!