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Ero povero ma disertore

Questa canzone di origine veneta risale al primo ottocento, periodo di istituzione della coscrizione obbligatoria. Nella versione originale viene citato “Ferdinando l’imperatore” ovvero l’imperatore austriaco. Il canto, rimasto in uso nel patrimonio popolare e nel repertorio non ufficiale dei canti militari, fu cantato durante la Prima Guerra Mondiale e poi durante la Resistenza, con una lieve modifica al testo. E in effetti quest’ultimo fu il periodo della storia italiana in cui i cosidetti disertori furono più numerosi e più sistematica la diserzione.

 

Sono un povero disertore

e disertavo per la foresta

quando un pensiero mi viene in testa

di non fare mai più il soldà

 

Monti e valli ho scavalcato

e dai fascisti ero inseguito

quando una sera m’addormentai

e mi svegliai incatenà

 

Mani e piedi mi hanno legato

mani e piedi mi hanno legato

ed un giudice mi ha domandato

perchè mai ho diserta

 

Gli risposi francamente

ero un giorno alla foresta

e un’idea mi viene in testa

il militare non voi più far

 

O tu padre perchè sei morto

o perchè non vivi ancora?

vedi tuo figlio alla tortura

condanà senza ragion.

 

Ma voialtri giovinotti

che marciate a squillo di tromba

quando sarete sulla mia tomba

griderete pietà di me.