canzone scritta negli anni '70 dal gruppo Stormy Six. E' dedicata ai grandi scioperi del 1943 e del 1944 nel Nord Italia
Cinque di marzo del ‘43, nel fango le armate del Duce e del Re
gli Alpini che muoiono traditi lungo il Don.
Cento operai in ogni officina, aspettano il suono della sirena
rimbomba la fabbrica di macchine e motori
più forte il silenzio di mille lavoratori
E poi quando è l’ora depongono gli arnesi,
comincia il primo sciopero delle fabbriche torinesi, eeeeeeeeeeee
E corre qua e là un ragazzo a dar la voce
si ferma un'altra fabbrica, altre braccia vanno in croce
e squillano ostinati i telefoni in questura
un gerarca fa l’impavido ma comincia a aver paura
Grandi promesse, la Patria, l’Impero, sempre più donne vestite di nero
gli allarmi che suonano, in macerie le città.
Quindici marzo il giornale a Milano, rilancia l’appello il PCI clandestino
gli sbirri controllano, fan finta di sapere
si accende la boria delle camicie nere
Ma poi quando è l’ora si spengon gli ardori
perché scendono in sciopero centomila lavoratori iiiiiiiiiiiiiii
Arriva una squadraccia armata di bastone
fa dietro front e subito sotto i colpi del mattone
e come a Stalingrado i nazisti son crollati
alla Breda rossa in sciopero i fascisti son scappati