Il regime presentava invece le sue avventure belliche come allegre scampagnate estive, occasione per spedire cartoline illustrate, magari dall’Africa
Si formano le schiere e i battaglion
e van marciando verso la stazion,
hanno lasciato il loro paesello
cantando al vento un gaio ritornello.
Il treno parte e ad ogni finestrin
ripete allegramente il soldatin:
Ti saluto vado in Abissinia
cara Virginia, ma tornerò!
Appena giungo nell’accampamento
del reggimento, ti scriverò!
Ti manderò dall’Africa un bel fior
che nasce sotto il ciel dell’Equator
Ti saluto vado in Abissinia
Cara Virginia, ma tornerò!
Quel giovane soldato
tutto ardor
c’è chi sul petto ha i segni del valor,
ma vanno insieme
pieni di gaiezza
cantando gl’inni
della giovinezza!
E il vecchio fante che non può partir
rimpiange in cuore di non poter dir:
Dall’Alpi al mare fino all’Equator
innalzeremo ovunque il tricolor!